Era il 1° aprile del 1998 quando sei nato tu, nelle campagne adiacenti a Jerez de la Frontera, nella soleggiata regione dell’Andalusia, Spagna, dove hai vissuto per i primi 3 anni della tua vita, prima di incontrare chi ti ha portato in Italia e ti ha addestrato per diventare il cavallo che sei oggi, 17 anni dopo.
Ricordo come fosse ieri, il giorno in cui ti ho visto per la prima volta. Eri nel tuo solito angolino, quasi nascosto, ma appena mi hai vista spuntare, sei subito venuto a salutarmi, probabilmente con la speranza di ricevere un pezzetto di mela.
Si, perché tu avevi già capito con chi avevi a che fare e con quei tuoi occhi grandi ed espressivi, sai molto bene come intenerire le persone.
Occhi che ne hanno viste e passate molte, forse troppe, che lasciano ben trapelare quanto la vita, a volte, sia stata dura e ti abbia stropicciato e le cicatrici che hai addosso ne sono la conferma.
E mi fa una tenerezza incredibile quando, nonostante le tue paure e i tuoi timori, cerchi di non lasciarti sopraffare e cerchi di mantenere il controllo, a volte riuscendoci, altre meno o per nulla, ma mai, mai, non una volta, hai fatto qualcosa di proposito per farmi del male.
Ed è commovente vedere quanto impegno e concentrazione ci metti nel lavoro di tutti i giorni. Certo, ti sai impuntare e intestardire a volte, come solo i ciuchi sanno fare.
Hai decisamente un carattere tutto tuo, non sempre facile da comprendere ed accettare, ma mi dai conferma di quanto, per ottenere qualcosa di grande, sia necessario mettercisi veramente tanto d’impegno, avere costanza, pazienza, volontà e forza di proseguire, nonostante le cadute e le ferite (soprattutto morali).
Ti devo tanto, Opositor. E oggi è il tuo giorno, un giorno speciale… Tanti Auguri!